Laboratori Scolastici
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Fare teatro a scuola assume in particolar modo il significato di ricostruire la collettività all’interno di un’istituzione, una collettività fatta da diverse figure professionali, all’interno della quale il docente può tornare a educare e non deve occuparsi unicamente di istruire. In questa comunità si riconoscono le risorse messe in campo da tutti gli adulti in ascolto del contesto, capaci di leggere i bisogni e discernere tra i propri desideri e quelli dei giovani. La scuola stessa può essere ripensata come una comunità in cui si apprendono competenze per la vita e non solamente discipline. Se la vita sociale si compone di spazi di palcoscenico e luoghi di retroscena, cioè in spazi privati, dove gli individui tendono a conservare un fare autentico e spazi pubblici in cui invece mettono in atto una precisa rappresentazione, la scuola diviene allora il palco privilegiato per mettersi in mostra, soprattutto per gli adolescenti. In questo contesto il dispositivo teatrale ha la facoltà di sovvertire ruoli e regole e mettere in scacco i copioni del quotidiano innescando un cambiamento nella percezione del proprio potere personale e professionale per studenti e insegnanti. il teatro a scuola può essere dunque un importante strumento di rielaborazione e integrazione delle conoscenze informali e delle storie personali, un dispositivo di apprendimento idoneo alla trasformazione degli attori e delle dinamiche che animano il contesto scolastico, un contenitore delle narrazioni di docenti e allievi.
Il teatro come laboratorio di Narr-Azione può diventare un sostegno nel processo di riacquisizione delle proprie risorse e influire sul campo emozionale poiché nel contesto scolastico e in particolare nei contesti a rischio, spesso le narrative che circolano su se stessi sono limitate al deficit, alle mancanze o peggio ancora, scritte da altri, dunque apparire immodificabili.L’insieme di tutte queste azioni rende possibile il coinvolgimento e la formazione di alleanze tra le diverse figure che vivono la scuola e il territorio, facilitando la progettazione di una didattica “contestualizzata”, nei termini di una didattica capace di tenere conto della stratificazione dei contesti, emotivi, relazionali, istituzionali che fanno da sfondo a ciascuna disciplina e processo di apprendimento che animano le aule scolastiche; nonché di utilizzare dispositivi attraverso cui tali strati, insieme ai contenuti didattici, trovino una loro collocazione sincretica grazie all’utilizzo del linguaggio artistico.
In tale prospettiva è possibile ricreare percorsi didattici basati sulla creazione di un “insegnante collettivo” composto da educatori, arte-educatori e insegnanti che co-costruiscono, cooperano, co-ricercano mediante l’art-educazione.