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Festival Nessuno Resti Fuori
Scheda progetto
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A cura di
Nicola Laieta
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In collaborazione con
Francesco Punzo
Info
Dal 19 al 25 giugno 2022, Trerrote ha partecipato al Festival di teatro “Nessuno Resti Fuori” nel quartiere Lanera di Matera; un evento che coinvolge tutta la città attraverso spettacoli dal vivo, laboratori e incontri formativi. La direzione artistica partecipata formata da ragazze e ragazzi che negli anni sono cresciuti con il festival, ha coinvolto giovani e adulti con l’obiettivo di rigenerare dei luoghi “periferici” per renderli sfondo di nuove alleanze culturali; generare parentele inaspettate è, infatti, il tema del festival.
L’associazione ha preso parte al festival con un laboratorio teatrale dedicato ai giovanissimi attraverso il quale ha “messo in vita” il grande classico di Romeo e Giulietta con la guida di Nicola Laieta e Francesco Punzo. Partendo dal gioco dell’improvvisazione il testo teatrale scelto è stato smontato per capire a pieno il “funzionamento” di una drammaturgia teatrale e per permettere ad ogni partecipante di rendere unica la propria esperienza. Si è data nuova vita alla struttura del testo attraverso frasi, gesti e musiche scaturite dai ragazzi che hanno preso parte al laboratorio; materiali sui quali è stato poi possibile inserire le parole originali dell’autore per poterle osservare nuovamente, comprenderle a pieno e lavorarci su per poter elaborare una restituzione finale.
Partecipare a tale esperienza ha reso tutti entusiasti in quanto il festival riprende il “modo di fare” e la metodologia del teatro e dell’educazione, con la quale l’associazione lavora ogni giorno sul proprio territorio.
Sinossi
“O Romeo Romeo perché sei tu Romeo? Rinnega tuo padre e rifiuta il tuo nome perché è solo il tuo nome ad essermi nemico…Rinuncia dunque ad esso, che non è parte della tua persona, e in cambio prenditi tutta la mia.” Questa che è forse la più celebre battuta della più nota tragedia romantica di tutti i tempi, ad un’attenta lettura sembra non il segno di uno stucchevole deliquio da amore, ma una piccola rivelazione che porta Giulietta e il suo Romeo a rifiutare la versione del mondo che i genitori gli propongono per cercarne una in se stessi e nella irresistibile attrazione che li spinge l’uno nelle braccia dell’altro, nemici e amanti allo stesso tempo. Quello è il momento in cui la frattura tra ciò che è desiderato dai loro genitori e ciò che essi per la prima volta sentono di volere sancisce l’inizio del romanzo della loro esistenza appena sbocciata. L’affacciarsi alla vita di un giovane, soprattutto in certe condizioni sociali e culturali, è un po’ come l’entrata in scena di un attore quando la rappresentazione è già cominciata, una commedia la cui trama, le parti nonché l’epilogo sembrano già decisi e conosciuti da quelli che già si trovano sulla scena. Al contrario la dimensione “possibile” dell’arte, del laboratorio teatrale, offre la possibilità di fare a brandelli “ruoli, copioni e epiloghi scritti da altri” per riscrivere e ricucirne personalmente di nuovi a partire dal gioco teatrale e delle diverse identità e destini che permette di sperimentare. Le storie come le persone hanno un destino, quella di Giulietta e del suo Romeo è invisa ai corpi celesti o forse necessaria affinché la pace delle due famiglie ritorni, eppure parafrasando il Bardo da un'altra sua opera il “Giulio Cesare” si può pensare che la colpa non sia delle stelle ma di noi stessi se ne restiamo schiavi.