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La quasi storia di Giulietta e Romeo
Citazione
Troppo rapido , improvviso , inaspettato
troppo simile al lampo che cessa di esistere
prima ancora che si possa dire
lampeggia, è questo amore.
Potrà questo bocciolo con il respiro dell’estate maturare ?
Scheda spettacolo
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Regia
Nicola Laieta
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Produzione
Associazione Trerrote (Teatro, Ricerca, Educazione), Maestri di Strada Onlus
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Assistente alla regia
Giuseppe Di Somma
Sinossi
Che cosa accadrebbe alla celeberrima storia di Giulietta e Romeo, se Romeo fosse un insicuro e confuso adolescente chiuso in casa e travolto da sconvolgimenti ormonali e ansie di affermazione mentre Giulietta un’irrequieta e insoddisfatta figlia di una famiglia popolare arricchitasi troppo in fretta? E se Paride avesse i capelli rossi e abitasse al lotto 0 di Ponticelli?
E infine, se i due giovani fossero abbastanza disillusi sull’amore e consapevoli della sventurata sorte che li attende incontrandosi, riuscirebbero ancora trovare un senso per cedere alla loro inevitabile attrazione, accettando un destino che sembra già deciso dalle stelle? Se tutto ciò accadesse, forse quello a cui assistereste venendo a teatro non sarebbe più la tragedia romantica più nota di tutti i tempi ma la Quasi Storia di Giulietta e Romeo.
Note di regia
Cosa può scuoterci da quella sensazione di impotenza, di insignificanza, irrilevanza a cui il nostro tempo sembra aver relegato giovani e vecchi, donne e uomini, in poche parole, gli esseri umani?
Quali sono i venti che ancora agitano la nostra anima, che ci muovono verso la vita, che ci spingono a darle la forma che desideriamo? È ancora l’amore? Ne abbiamo chiesto conto ai nostri ragazzi, attraversando insieme la tragedia romantica più nota di tutti i tempi e interrogandoci sulle scelte dei due più celebri e sventurati amanti della letteratura teatrale, pronti a morire pur di dar compimento al loro amore. E sono tante le risposte, le brezze e correnti che hanno evocato i nostri giovani attori: tornado pronti a distruggere ogni cosa, zefiri solitari e bonacce da impantanamento. Un oscillare continuo tra sovra-stimolazioni e depressioni, tra il sentirsi in colpa al perdersi anche una sola delle occasioni che paiono balenarci davanti sui nostri dispositivi elettronici; e quella costante ansia da prestazione che pare essere l’unica garanzia di efficienza e produttività per l’affermarsi del nostro io nel mondo.
Eppure, accanto a questo frustrante moto perpetuo verso il godimento ed il successo, abbiamo scoperto affiorare dentro di loro e noi un irresistibile desiderio di resa, scomparsa, ammutinamento verso questo nuovo mondo e le sue subdole forme di asservimento. Scegliere e scegliersi pare essere l’unico antidoto all’alternarsi tra onnipotenza e impotenza, scegliere e prendersi cura di chi e cosa si è scelto di amare poiché, parafrasando il Bardo del Giulio Cesare, la colpa non è nelle nostre stelle ma in noi che ne restiamo schiavi.